Pignoramento conto corrente cartella esattoriale non pagata? Guida utile per il contribuente

Pignoramento conto corrente cartella esattoriale non pagata

Tra pochi giorni, il1 luglio 2017, la nuova Agenzie delle Entrate e delle Riscossioni, che ha preso il posto di Equitalia, avrà la possibilità di pignorare il conto corrente senza passare dal Giudice o dal Tribunale per recuperare le somme delle cartelle esattoriali non pagate

Pignoramento del conto corrente e cartella esattoriale non pagata

Ricevuta con la notifica la cartella esattoriale, sulla base dell’atto di precetto contenuto nella stessa cartella esattoriale, il contribuente ha 10 giorni di tempo per pagare il credito o chiedere la dilazione. Se dopo i 10 giorni il debitore non paga, entro 60 giorni dalla notifica l’Agenzia può procedere al pignoramento del conto presso la banca senza nessuna comunicazione al debitore. Dopo altri 60 giorni, l’Agenzia può ottenere le somme già pignorate con la riscossione coattiva del credito e senza cominciare nulla

Il potere dell’estratto di ruolo

A dar manforte al Governo che ha attribuito all’Agenzia delle Entrate l’onere della Riscossioni è la Corte di Cassazione. Con l’ordinanza n. 15315/2017, la Suprema Corte ha definitivamente stabilito che la cartella esattoriale rappresenta Titolo esecutivo. Un creditore in possesso di un titolo esecutivo può aggredire i beni per riscuotere il credito del debitore senza aspettare il pronunciamento del giudice. Il titolo esecutivo e l’atto di precetto, consentono all’Agenzia delle Entrate di bloccare con il pignoramento il conto corrente presso la banca del debitore e ottenere le somme da girare al fisco. La possibilità di pignorare il contro corrente del contribuente per una cartella esattoriale non pagata, per recuperare le somme attestate nell’estratto di ruolo e nell’atto di precetto è disponibile fin dal 2005. La novità è che la nuova Agenzia delle Entrate e delle Riscossione ha l’accesso a tutte le banche dati che contengono le informazioni sul contribuente come l’ Anagrafe Tributaria e l’Inps per conoscere stipendi, pensioni e indennità

L’atto di pignoramento  del conto corrente per una cartella esattoriale non pagata

L’ente della Riscossione invia alla banca l’atto di pignoramento senza averlo notificato al debitore. Solo dopo invia al debitore l’invito a pagare entro altri 60 giorni. Se il debitore persevera nel non pagare, l’agenzia ordina alla banca di versare coattivamente l’importo dovuto senza bisogno di rifarsi a un giudice per far emettere il relativo provvedimento. Prima di intraprendere un’azione di riscossione per i debiti fino a 1.000 euro, l’Agenzia delle Entrate Riscossione aspetta altri 120 giorni e invia un ulteriore avviso.

L’ordinanza della Corte di Cassazione

“L’estratto di ruolo è la fedele riproduzione della parte del ruolo relativa alla o alle pretese creditorie azionate verso il debitore con la cartella esattoriale, contenente tutti gli elementi essenziali per identificare la persona del debitore, la causa e l’ammontare della pretesa creditoria. Ne consegue che esso costituisce idonea prova dell’entità e della natura del credito portato dalla cartella esattoriale ivi indicata, anche ai fini della verifica della natura tributaria o meno del credito azionato, e quindi della verifica della giurisdizione del giudice adito”. Con questo principio la corte di cassazione ha emesso la sentenza che attribuisce il valore di titolo esecutivo alla cartella esattoriale e consente all’ente di procedere senza bisogno di chiedere al giudice  l’atto di ingiunzione al pagamento. L’ordinanza scaturisce da un procedimento ordinario in cui un contribuente aveva chiesto al Tribunale di Taranto la declaratoria e la nullità di 3 cartelle esattoriali delle quali non aveva ricevuto notifica. Solo da un controllo casuale motu proprio il contribuente aveva scoperto l’esistenza delle cartelle. Il Tribunale di Taranto aveva annullato le cartelle. L’ente credito ha opposto ricorso alla sentenza del Tribunale di Taranto e la Suprema Corte, sulla base della natura stessa dell’estratto di ruolo, ha dato ragione all’agenzia che vantava il credito.

I dubbi dell’ordinanza

Se dal punto di vista giuridico è inequivocabile che l’estratto di ruolo notificato con la cartella esattoriale è titolo esecutivo resta il dubbio, non risolto dalla Corte, se è onere del cittadino prendere conoscenza del suo debito dal momento che non è rara l’emissione di atti di ruolo errati.

Guida per il contribuente

Pignoramento conto corrente cartella esattoriale non pagata. Il debitore può pagare il suo debito, anche con la rateizzazione, entro 10 giorni dalla notifica della cartella. Dopo questo termine è esposto al pignoramento presso terzi, ove il terzo è appunto la banca depositaria del conto corrente, per 60 giorni e non oltre il totale di 1 anno. Per evitare il pignoramento, entro i 60 giorni il debitore può intraprendere opposizione con un ricorso ovvero chiedere con apposita istanza la rateizzazione del pagamento. Se il conto corrente è già stato pignorato, esibendo al fisco la prima rata pagata si ottiene lo sblocco del conto. Questo diritto resta intatto anche dopo che trascorsi i 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate ne attende altri 60 giorni per passare all’azione vera e propria e intimare alla banca di accreditare al creditore coattivamente le somme già pignorate senza nessuna comunicazione e senza ricorrere al Giudice

Cosa si può pignorare dal conto corrente

  • StipendioLo stipendio può essere pignorato fino a massimo 1/5. Se il pignoramento dello stipendio avviene in banca, non può toccare tutti i risparmi accumulati se sono inferiori a 1.344,21 euro. Il pignoramento delle somme del conto corrente si estende solo alla parte eccedente tale soglia
  • Pignoramento conto corrente cointestato: Se il conto corrente è cointestato può essere pignorata solo la metà delle somme in deposito
  • PensioneAnche la pensione può essere pignorata fino a massimo di 1/5, detratto dal minimo vitale pari a 1 volta e mezzo l’assegno sociale, cioè 672,10 euro

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